Quando si sceglie un conto, ho già detto, quasi tutti guardano esclusivamente il costo e c’è ancora chi si stupisce o si arrabbia che alla fine dell’anno si siano pagati dei costi per tenerlo aperto, anche se l’uso è stato limitato.
E’ vero che la banca guadagna utilizzando il denaro che viene depositato sui conti correnti, ma è anche vero che le banche devono sostenere dei costi, per erogare i servizi che il conto rende possibili ed oggi, con gli interessi di mercato molto bassi, le banche non hanno più margine sufficiente per pagare interessi alti sul denaro dei conti correnti.
L’atteggiamento di guardare il tasso di remunerazione del conto è l’eredità di quando l’Italia era un paese ad alto rischio di credito e gli interessi che le banche pagavano ai clienti erano alti, non c’erano bolli dovuti allo stato e gli italiani sguazzavano negli alti interessi sul conto inconsapevoli che quello era un segnale del rischio di fallimento del nostro paese. Non a tutti è noto che alti interessi per i soldi prestati sono pagati quando il rischio di perdere i soldi è alto.