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venerdì 12 novembre 2010

Come scegliere il proprio conto corrente.

Nella valutazione di un conto corrente entrano diversi aspetti, tutti generalmente semplici, anche se difficilmente quantificabili senza un controllo oggettivo fatto sugli estratti conto del’anno precedente, relativi al conto utilizzato come principale.
In generale, per capire i costi di un conto, si devono verificare:
  • le voci di costo riepilogative alla fine dell’estratto conto (in genere le spese fisse come il canone o le spese di gestione varie);
  • i costi che la banca addebita a seguito di operazioni a pagamento (es. prelievi bancomat, versamenti, pagamento bollettini, ecc.) che non sono riepilogate alla fine tra i costi, ma sparse nell’estratto conto dopo le operazioni che le hanno generate e che spesso non sono notate dai clienti;
  • i costi annuali o unitari degli strumenti di pagamento (bancomat, carte di credito, assegni);
  • i costi per servizi di comodità come l’Internet banking, la banca telefonica o gli sms informativi.
Le principali voci di costo da verificare riguardano il numero di operazioni a pagamento che vengono effettuate. Le più diffuse sono queste:
  • domiciliazione bollette e Rid varie;
  • prelievi bancomat da sportelli della stessa banca e da banca esterna;;
  • bonifici italiani ed esteri;
  • pagamento bollettini postali, Mav, Rav, ecc.;
  • pagamento tasse, bollo auto, canone tv, ecc.;
  • drelievi e versamenti allo sportello.
Un altro aspetto, per chi lascia molto denaro sul conto corrente, è la valutazione del tasso di interesse attivo.
Ci sono lodevoli iniziative per facilitare la scelta, come quella di confronto dei conti correnti promossa dal consorzio Patti Chiari,  ma hanno il problema di non confrontare tutti i possibili prodotti offerti dalle banche partecipanti, ma solo i più diffusi. Non è escluso che per il cliente ci possa essere un conto per lui più vantaggioso in funzione del suo utilizzo. Ma tale scelta può essere fatta solo con un consulente che conosce le abitudini del cliente e può aiutarlo a spendere il meno possibile, compatibilmente ad esse.
Chi però si è sentito chiamare dalla propria banca per cambiare il conto con uno più conveniente? Credo nessuno, a meno che non abbiano un consulente libero professionista che per natura guadagna dalla soddisfazione dei suoi clienti. A merito della mia attività di libero professionista, questo è quello che faccio coi miei clienti per poter loro dare il miglior servizio possibile.

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