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mercoledì 8 giugno 2011

Conto Deposito nuova forma di risparmio

Nell’ambito del risparmio e degli investimenti, da alcuni anni è emersa, tra le proposte delle banche, una nuova tendenza. Secondo un esame condotto dall’Osservatorio Ing Direct e Gfk-Eurisko, uno degli istituti italiani di ricerca sui consumi più importanti nel Paese, almeno il 6% dell’intera popolazione cosiddetta “bancarizzata”, in Italia, ha cambiato tipologia di banca rivolgendosi a quelle online; questa cifra ha ottime possibilità di crescere.
Da alcuni anni, molte banche puntano su questo fenomeno, creando, per raccogliere denaro e per dar modo ai clienti di gestire la liquidità in modo efficiente, prodotti piuttosto appetibili come i conti deposito, che, pur non avendo la stessa operatività del conto corrente tradizionale permettono un elevato rendimento senza spese di apertura, di bolli e di gestione (come nel caso di Ing Direct e Banca Mediolanum, che sostengono i costi dell’imposta di bollo al posto del cliente). La remunerazione sulle cifre depositate (vincolate secondo tempi variabili da 3 a 12 mesi) propone rendimenti interessanti, anche fino al 3,50% lordo.  Con alcune banche, il denaro diventa immediatamente disponibile in caso di necessità, e, per ritirarlo, non sono necessari tempi di preavviso, non ci sono penali o costi aggiuntivi da pagare.
Se confrontati con i rendimenti usciti dalle aste più recenti per i Bot ad un anno, che sono arrivati a superare di poco l’1,83% netto, i conti deposito, pur con rendimenti che non superano l’inflazione, si presentano come alternative allettanti, sia per la gestione della liquidità, sia come investimenti a breve, soprattutto considerando l’elevato rendimento ed i costi spesso nulli.

martedì 24 maggio 2011

Estote Parati – Siate pronti, anche con i vostri risparmi!

La mia banca non è solo conto corrente, ma trasparenza e relazione con i clienti. All’inizio di maggio, infatti, ha organizzato a Rimini una convention interessante e innovativa, da molti punti di vista: per la prima volta, sotto lo stesso tetto, ha riunito i suoi operatori (i Family Banker come me), giornalisti, partner commerciali e clienti.
Solitamente questo genere di riunioni è riservato alla ristretta cerchia  degli addetti ai lavori, ma noi siamo una banca particolarmente attenta alla relazione e, questa volta, il management ha preferito agire secondo lo spirito di condivisione della nuova direzione che sta prendendo, composta di dinamicità, flessibilità e velocità di cambiamento. Per sottolineare questo aspetto di “globalità”, cura del cliente ed evidenziare i temi cari all’azienda, sono intervenuti ospiti internazionali di grande caratura, veri e propri giganti innovatori nel loro campo.
Volete scoprire di più?
Cliccando su questo link potrai conoscere più da vicino la mia banca, i valori su cui si fonda e, ripercorrendo gli eventi di quelle giornate così intense, seguire gli interventi più prestigiosi ed importanti, per capire il mio lavoro e lo scenario attuale dei mercati, il tutto spiegato e raccontato con trasparenza e semplicità.

lunedì 16 maggio 2011

Un prodotto nuovo per il risparmio, il Conto Deposito.

Tra i diversi prodotti bancari nati per la gestione efficace della liquidità, c’è il Conto deposito.
Come dice il nome, è un deposito di denaro remunerato, ma, a differenza del conto corrente, le uniche operazioni consentite su un Conto Deposito sono versamento e prelievo.
Proprio per la sua funzione di gestire la liquidità, mantenendola in deposito, non permette di effettuare bonifici, prelevare con bancomat, o pagare assegni, come si fa di norma con un conto corrente tradizionale perché, se andiamo a vedere a fondo, l’interesse della banca che lo promuove non è quello di dare un servizio, ma di appropriarsi di somme poco movimentate che le permettano di raccogliere il denaro necessario alle attività bancarie ed alle riserve richieste per legge.
I tassi sono in genere interessanti a causa delle promozioni per l’apertura e, in quel caso, permettono di recuperare quasi completamente l’inflazione statistica (quella reale è in genere, secondo le associazioni dei consumatori, circa il doppio); una volta però scaduta la promozione il tasso, sebbene superiore a quelli applicati sui conti correnti, torna ad allinearsi a quello di mercato, evidenziando che solo con investimenti corretti, suggeriti da un consulente capace, si riescono a spuntare rendimenti superiori nel medio e lungo periodo.

martedì 22 febbraio 2011

ISC, Indicatore Sintetico di Costo, cos’è e cosa serve.

La Banca d’Italia, nell’ambito delle iniziative volte a fornire ai consumatori maggiore trasparenza sui costi sostenuti per l’utilizzo del loro conto corrente, ha previsto che le banche, a partire dal primo gennaio 2011, inseriscano all’interno dei documenti di sintesi, che devono essere obbligatoriamente consegnati con l’estratto conto riepilogativo di fine anno, anche due tabelle che evidenzino il costo del loro conto corrente.
La prima tabella esprime l’ISC, la seconda le spese effettivamente sostenute dal cliente nell’anno di riferimento (quest’anno il 2010).

mercoledì 1 dicembre 2010

Cosa succede ai miei soldi quando sono sul conto corrente?

Il conto corrente è un servizio, non un investimento. Proprio per questo dovrebbe contenere solo il denaro di cui la famiglia o la persona ha bisogno per le proprie spese quotidiane, fatto salvo un minimo di margine per le spese improvvise.
Purtroppo un retaggio dovuto all'alto rendimento che avevano i conti correnti fino a pochi lustri fa, sintomo dell'alto rischio che il paese e le banche d'Italia avevano allora, hanno abituato i clienti italiani a non investire su strumenti diversi dai conti o dai Bot.
Tutto il denaro che eccede le necessità correnti però, dovrebbe essere valorizzato su altri strumenti, scelti sia in funzione delle esigenze e degli obiettivi che ciascuno si pone nella vita, sia dell’età e della situazione patrimoniale. Fosse anche solo per battere l'inflazione.

domenica 21 novembre 2010

Perché devo pagare il conto?

Quando si sceglie un conto, ho già detto, quasi tutti guardano esclusivamente il costo e c’è ancora chi si stupisce o si arrabbia che alla fine dell’anno si siano pagati dei costi per tenerlo aperto, anche se l’uso è stato limitato.
E’ vero che la banca guadagna utilizzando il denaro che viene depositato sui conti correnti, ma è anche vero che le banche devono sostenere dei costi, per erogare i servizi che il conto rende possibili ed oggi, con gli interessi di mercato molto bassi, le banche non hanno più margine sufficiente per pagare interessi alti sul denaro dei conti correnti.
L’atteggiamento di guardare il tasso di remunerazione del conto è l’eredità di quando l’Italia era un paese ad alto rischio di credito e gli interessi che le banche pagavano ai clienti erano alti, non c’erano bolli dovuti allo stato e gli italiani sguazzavano negli alti interessi sul conto inconsapevoli che quello era un segnale del rischio di fallimento del nostro paese. Non a tutti è noto che alti interessi per i soldi prestati sono pagati quando il rischio di perdere i soldi è alto.